Tre miti sfatati su Barcellona

Barcellona è ormai una città ultraturistica, non a caso ne parlano un’infinità di blog, tour operator, youtuber, telegiornali, scemi del villaggio e turisti vari. 

Quello che però non si tiene in considerazione quando si entra in contatto con questo genere di notizia è che molto spesso non servono per informare. Molto spesso questo genere di articoli, in un mercato saturo come quello del “travel”, servono per riempire, per fare numero. Oltre a questo spesso si cerca di scrivere qualcosa semplicemente per attirare quanti più click possibile per generare traffico e visualizzazioni. 

Quindi se hai già preparato il tuo bagaglio a mano e il tuo biglietto lo cost, siediti comodo e leggi questo articolo. Arriverai in città più cosciente di quello che ti troverai davanti.

Credenze e miti su Barcellona

Ma veniamo a noi. Nel corso degli anni sono iniziate a circolare un’esagerazione di informazioni sbagliate su Barcellona. Le cazzate più grandi però sono normalmente tre.

 Si chiama Barcellona non Barca

Tra l’altro si scrive Barça e si pronuncia BARSA (più o meno).

Detto questo, il Barça è il nome della squadra di calcio non la città. Diresti “mai sono andato a Inter”? oppure “al meteo c’è scritto che a Sampdoria c’è il sole”? No, vero? Perché allora usare il Barça per parlare di Barcellona?

No, non siete più fighi se dite di essere Italiani

In questo caso è pura matematica.

Girano vari numeri su internet, comunque grosso modo pare che da Barcellona  l’anno scorso siano passati più di 500.000 di italiani per motivi di turismo. Ai turisti poi vanno aggiunti i residenti ufficiali. Al momento siamo tipo 25.000 e a quanto pare i residenti non iscritti sono altrettanti.

Mi spieghi perchè dovrebbe renderti più figo degli altri sbronzi in discoteca il fatto di essere italiano?

La fiesta loca, non è poi così loca

Barcellona era una città fiestera. A Barcellona si poteva stare per strada, ridere, scherzare e bere senza che nessuno ti dicesse niente. Si andava a ballare tardissimo e si continuava fino al mattino inoltrato e gli after spuntavano come funghi.

Poi è arrivato il turismo massivo. Da un lato, man mano che la città veniva invasa da gente, i vari vicinati hanno iniziato ad avere seri problemi di vivibilità. Dall’altro con la massificazione turistica e l’affermazione di Airbnb i prezzi sono scesi drasticamente e il risultato è stato l’arrivo di turisti sempre più giovani e meno educati.

I residenti hanno iniziato a lamentarsi per gli schiamazzi, per la gente infrattata nelle entrate dei palazzi, per la spazzatura e la sporcizia che si andava accumulando in giro per le strade.

RISULTATO. Moltissimi bar devono ritirare i tavolini all’aperto entro mezza notte. Non si trova un bar aperto più tardi delle tre, non si può bere per strada. Quello che il comune ha dovuto fare è stato incanalare la gente verso le discoteche in modo che stia la dentro senza creare problemi. Però, udite udite, tutte le discoteche in città chiudono alle sei. Rimangono comunque un sacco di cose da visitare a Barcellona di giorno.

A Barcellona ci si va solo per stare in città

Non è assolutamente vero. Ovunque intorno a Barcellona è possibile fare attività di ogni genere, anche solo dedicando mezz’ora per spostarsi. Poi in tutta la costa brava esistono un’infinità di attività per amanti del mare, della montagna e delle escursioni che si possono fare. Mai considerato di andare a Barcellona con una tenda da trekking ultraleggera nello zaino e dedicarti all’escursionismo?

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