Sardegna: 3 cammini nella natura

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La Sardegna incanta con la sua bellezza senza tempo, offrendo paesaggi mozzafiato che si dipanano tra spiagge incontaminate, acque cristalline, maestose montagne e affascinanti villaggi. La ricca storia e cultura dell’isola si riflettono nelle antiche rovine, nelle tradizioni autentiche e nell’ospitalità calorosa dei suoi abitanti.

Negli ultimi anni è stata luogo di destinazione per un turismo che contrasta quello di massa. La definizione è slow tourism, lento, rilassato e rispettoso dell’ambiente, improntato a conoscere in modo più profondo i luoghi e se stessi. 

Tra le varie attività promosse nello slow tourism il trekking è una delle più comuni e la regione offre alcuni dei percorsi più panoramici e suggestivi.

Per coloro che desiderano rendere il loro viaggio ancora più green, il consiglio è di informarsi su traghetti e navi per la Sardegna, mezzi di trasporto che, rispetto all’aereo, rispettano maggiormente l’ambiente permettendo inoltre di portare con sé tutta l’attrezzatura necessaria e imbarcare la propria auto o altro veicolo, la soluzione migliore e più comoda se si vuole intraprendere un viaggio itinerante che tocca più località dell’isola e se si viaggia in compagnia di bambini o animali. 

In questo articolo vi proponiamo un viaggio attraverso tre cammini, permettendo di scoprire baie nascoste, chiese medievali e villaggi pittoreschi, immergendosi nella cultura locale.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara

All’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna si estende un suggestivo itinerario. Si tratta di un percorso situato nel cuore della regione del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, che fonde bellezze naturali, aspetti religiosi, storia e cultura.

A partire dall’Ottocento, le ricchezze minerarie nascoste nel sottosuolo hanno contribuito a uno sviluppo significativo dell’industria mineraria in questa zona. Stradine, mulattiere e sentieri sono stati frequentati dai minatori, e per questo motivo l’itinerario è dedicato a Santa Barbara, la patrona dei lavoratori delle miniere.

Il percorso attraversa l’Isola di Sant’Antioco e l’antica miniera dismessa di Porto Flavia, offrendo una visione dei resti delle piccole ferrovie utilizzate per il trasporto del minerale. 

Si cammina tra le Dune di Piscinas, circondati da sabbia e arbusti, creando un paesaggio che sembra tratto da un film western. La lunghezza totale è di 386 chilometri, suddivisi in 24 tappe di poco più di 15 km ciascuna. 

Via dei Santuari

La Via dei Santuari rappresenta una garanzia per scoprire una Sardegna inedita e poco frequentata, collegando i principali novenari del centro e del nord dell’isola. 

Questi novenari, caratteristici della tradizione popolare e sacra sarda, erano anticamente dei “villaggi sacri” in cui gli abitanti di diverse località si riunivano per nove giorni prima di una festività religiosa, condividendo la vita comunitaria.

Il percorso si estende per poco meno di 400 km, partendo da San Salvatore di Cabras in provincia di Oristano e procedendo verso nord attraverso un entroterra di notevole interesse naturalistico, storico e religioso. La destinazione finale è Luogosanto, situata nel cuore della Gallura.

Selvaggio blu

Selvaggio Blu è un complesso trekking che merita menzione in quanto uno dei percorsi più estesi, suggestivi e panoramici della Sardegna, pur risultando altresì impegnativo. Attraversa canyon, scogliere a strapiombo sul mare, grotte, calette, boschi e fiumi nel Golfo di Orosei.

Partendo da Pedra Longa, l’itinerario si estende fino a Cala Sisine, serpeggiando lungo il margine di una falesia verticale e percorrendo antichi sentieri un tempo utilizzati da pastori e mulattieri.

L’escursione è articolata in sei tappe, la tratta più impegnativa del percorso è quella da Cala Goloritzè a Bacu Mudaloru, consigliata solo per escursionisti esperti e adeguatamente attrezzati.

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