Ci sono lavori che richiedono numerose trasferte per essere svolti in maniera efficace e si finisce per diventare dei veri e propri trasfertisti, con numerose ore di viaggio al mese, diverse destinazioni sul passaporto e tutte le conseguenze che derivano dagli spostamenti continui.
Avere l’opportunità di viaggiare spesso è sicuramente un vantaggio perché permette di scoprire nuovi luoghi, entrare in contatto con culture diverse e affinare numerose capacità come l’adattabilità, le abilità relazionali e l’apertura mentale.
C’è però anche il risvolto della medaglia, perché essere spesso fuori casa, magari lontano dagli affetti, e non avere l’opportunità di crearsi una sana routine, nel tempo può provocare stress e nuocere alla salute.
Proprio per questo abbiamo selezionato alcuni consigli per affrontare meglio le trasferte di lavoro.
Viaggi di lavoro: aspetti pratici
Una buona organizzazione è indispensabile per vivere meglio i periodi di trasferte. Prima di essere consapevoli, quindi, dei pro e dei contro di cui tenere conto, è sempre bene valutare gli aspetti pratici.
Il consiglio è di partire da una buona assicurazione che copra ogni viaggio di lavoro. Ci sono delle compagnie che offrono pacchetti personalizzati proprio per chi viaggia spesso e che tutelano da tutte le problematiche connesse allo spostamento, come ritardi e cancellazioni di voli o smarrimento dei bagagli.
Altro aspetto importante è avere sempre una valigia con il necessaire pronto, così si riducono i tempi per la preparazione e, senza la fretta, è meno probabile che si dimentichi qualcosa. Se si ha necessità di avere documenti dell’azienda con sé, il consiglio è di avere sempre una copia digitale in cloud dei file, accessibile in poco tempo da ogni parte del globo.
Viaggi di lavoro: pro e contro
Come abbiamo già anticipato, viaggiare per lavoro è sicuramente un’occasione per conoscere nuovi luoghi, incontrare persone nuove e allargare gli orizzonti. Ed ha riscontri positivi sulla propria carriera, perché un’esperienza di questo tipo facilita le promozioni.
Ci sono però anche dei riscontri negativi, che possono nuocere al proprio benessere psicofisico.
Tra i disturbi più comuni che si riscontrano in persone che si spostano molto per lavoro durante il mese ci sono:
- aumento dell’ansia per le attese e i problemi legati al trasporto;
- difficoltà di concentrazione dovuta al fuso orario o alle tante ore di viaggio;
- probabile di sovraccarico del lavoro, anche perché non si può svolgere nella serenità di un ufficio;
- rischio di incomprensioni con i colleghi perché non ci si conosce abbastanza;
- pressione dovuta alla responsabilità che si prova per gli obiettivi affidati.
Per affrontare questi disagi bisogna innanzitutto curare il proprio equilibrio, anche con il supporto di uno specialista, se è il caso, e poi acquisire abitudini che possono ridurre i rischi di sviluppare stati di malessere.
Viaggi di lavoro: consigli per evitare le conseguenze negative
La crescita dell’attenzione al welfare aziendale ha portato le stesse aziende a lavorare sulla neutralizzazione dei problemi legati alle trasferte. Una delle soluzioni potrebbe essere, ad esempio, la riduzione del numero dei giorni lavorativi.
Si è concluso da poco il primo studio massiccio sulla settimana da 4 giorni lavorativi. Secondo i dati, la settimana da 4 giorni migliora la produttività e la salute dei dipendenti, con conseguente riduzione delle dimissioni e un aumento della serenità in azienda.
A livello personale, per evitare le conseguenze negative del lavoro in trasferta, è importante prendersi cura della propria salute, con sport e alimentazione, ritagliarsi momenti per hobby e attività che fanno stare bene e condividere con colleghi e amici i propri pensieri per alleggerire il carico.
Questo articolo è una collaborazione pubblicitaria.