La magia dello Stretto di Magellano

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Abbiamo il piacere di ospitare sul nostro blog un articolo scritto da Alessandro da Roma, curatore ed autore di Viaggi SottoZero.  Si considera un viaggiatore cronico, con una profonda passione per le Montagne e le regioni Polari. Viaggiare lo ha portato ad affrontare avventure ed esperienze particolari, che potrete trovare nel suo blog. Ti lasciamo in compagnia delle sue parole.

Agosto 2018, io e la mia compagna di vita e di viaggio Sofia partiamo per il Cile, terra selvaggia e ancora poco battuta dal maledetto turismo di massa, quindi perfetta per noi.

Dopo mesi di pianificazione e progettazione, finalmente si parte.

Il Cile lo vedremo quasi tutto. Dal Nord delle stupende Ande, fino all’estremo sud della Terra del Fuoco, ovviamente passando anche per la Patagonia.

Sulle Ande e la Patagonia non mi ci soffermo perché sono terre magnifiche ma molto famose.

Qui invece volevo raccontarvi un’emozione che mi colse di sorpresa, non avendola assolutamente immaginata.

Il Cile è lungo e stretto, e muoversi al suo interno è facile solo tramite gli economici voli interni.

Tra le varie tappe, io e la mia compagna arrivammo a Punta Arenas, capoluogo della regione di “Magellano e l’Antartide Cilena”. Si tratta della zona più meridionale del Cile. Aprendo la cartina vi renderete conto di quanto cavolo eravamo distanti dalla nostra amata Italia!

Ci trovavamo alla “Fin del Mundo”, dove l’Antartide è il vicino di casa! Questa regione si trova alla fine dell’Emisfero Australe, dove le stagioni sono invertite rispetto alle nostre, quindi stavamo girovagando per il Cile in pieno inverno, anche se era Agosto!

Oltre ad essere inverno pieno, ci trovavamo anche in uno dei posti più estremi e ventosi al mondo. Vi lascio immaginare il freddo, ma noi ne siamo amanti.

Campo base a Punta Arenas

Facemmo base a Punta Arenas, città di 130 mila abitanti, per più giorni così da poter fare escursioni nelle vicinanze.

Ma prima di allontanarci dalla città passammo il primo giorno interamente in giro a piedi per questa città.

Casualità volle che arrivammo di Domenica, e quindi venimmo catapultati in questo posto ai confini del mondo in pieno inverno e in una giornata festiva, era tutto completamente chiuso.

Credo che fu ancora meglio che incappammo in questa coincidenza, visitammo questa città in una veste che rendeva ancora meglio la potenza selvaggia ed estrema del posto dove ci trovavamo.

Camminavamo ed intorno avevamo solo il rumore del vento, la pace dei sensi per due come noi. Dopo vari sali e scendi sulle colline della città ci avvicinammo verso il mare e il suo grande porto. Punta Arenas è costruita sul mare, ed è un porto tra i più importanti dell’intero Sud America.

Arrivati sul lungo mare iniziammo una lunga passeggiata, dove la desolazione della domenica era leggermente attenuata da gente del posto che faceva passeggiate sul lungo mare. Tutti rigorosamente imbacuccati come noi per via del vento che in riva al mare aumenta sempre.

Stretto di Magellano
Una spiaggia nei pressi di Punta Arenas

Dopo una mezzoretta di camminata, io e la mia compagna camminavamo arrivammo al porto, dove gigantesche navi-merci  salpavano e attraccavano.

Fu in quel momento che rimasi folgorato, all’improvviso mi tornò in mente in che posto stavo camminando da quasi un’ora, ovvero lo Stretto di Magellano. In tutti i mesi della programmazione avevo sempre annotato il fatto che sarei andato ai confini del mondo, sanciti appunto da uno degli stretti più famosi al mondo.

Ma non so bene per quale motivo, me ne ero quasi scordato durante quella passeggiata. Torniamo a noi, arrivati quindi a questo porto mi fermai di blocco, rivolsi lo sguardo verso il mare e rimasi impietrito, la mia ragazza ancora adesso mi ci prende in giro dicendo che pensava che mi fossi congelato per il via del vento gelido che proveniva dal vicino Antartide.

Invece il motivo era tutt’altro, improvvisamente , o meglio probabilmente trovandomi davanti tutte quelle navi-merci che andavano e venivano, realizzai che mi trovavo di fronte ad un posto che non è proprio comune per un italiano, lo Stretto di Magellano.

Trovarsi davanti ad una distesa di mare, niente di strano apparentemente.

Questa volta però avevo davanti un luogo che abbiamo tutti conosciuto fin dalle elementari.

Posto citato in mille vicende storiche e romanzesche, così lontano da ritenerlo quasi mitologico. Rimasi fermo a contemplare un semplice paesaggio di mare, ma che dentro la mia testa stava creando scompiglio, eccitazione e riflessione.

Ho voluto condividere con voi questa mia esperienza quasi mistica perché per me essere un Viaggiatore è anche questo, non avere davanti niente di straordinario, ma concettualmente sbalorditivo!

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