Una giornata in compagnia delle balene

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Articolo scritto da Alessandro di Viaggi Sotto Zero in qualità di autore invitato.

Era il lontano 2015,  io e la mia ragazza ci organizzammo un viaggio interamente On the Road in Islanda sull’isola di ghiaccio, o meglio del ghiaccio e del fuoco visto che sono presenti 130 vulcani tra attivi e non.

Partimmo a fine agosto, con la voglia di percorrere tanti km sulle strade d’Islanda.

Ritirammo la macchina all’aeroporto e iniziammo questa avventura di 12 giorni. La magnificenza di questa terra è spaventosa, la forza a e la purezza della natura qui si percepisce ovunque. Lembi di asfalto nel bel mezzo di deserti lavici, sali e scendi su scogliere che levano il fiato e strade che costeggiano ghiacciai e vulcani, un luogo indescrivibile!

A parte la capitale Reykjavik, vedere gente e semafori era impossibile, eravamo solo noi e la natura più incontaminata, ricordi indelebili!

Da quelle parti a fine agosto è già autunno pieno. La natura iniziava a prenderne i fantastici colori, una meraviglia!

In più a mettere la ciliegina sulla torta, il termometro non salì mai oltre i 10 gradi centigradi, e con il vento che soffia continuamente da quelle parti la temperatura percepita era quasi sempre vicino allo zero. Un agosto con maglione e cappello di lana, proprio quello che cercavamo…

Dopo questo doveroso preambolo, con il quale invito tutti a correre ad ammirare questa clamorosa terra, torniamo a noi.

I 12 giorni che avevo pianificato in Islanda si dividevano per tappe. In fondo tutti i viaggi on the road si pianificano così no?

Guidammo per circa tre mila km, percorrendo tutta la costa dell’isola. Un cerchio quasi perfetto seguendo la strada principale dell’isola, con qualche doverosa deviazione.

Ogni sera dormivamo in una località diversa, le tappe non finivano mai, per fortuna aggiungo!

Essendo un’isola all’altezza del Circolo polare Artico e nel bel mezzo del Mar di Groenlandia, è considerato uno dei posti migliori dell’Emisfero Boreale per vedere i grandi cetacei, aka Balene! Da quelle parti in particolare è facile avvistare i Capodogli, solitamente lunghi 18 metri.

In uno di queste 12 giorni avevamo ovviamente programmato una uscita in barca per andare ad ammirare questo spettacolo unico al mondo.

Dopo varie informazioni su internet prima della partenza, riscontrai che il posto migliore da cui salpare per andarle a vedere era la cittadina di Husavik, nell’estremo nord dell’isola, luogo famoso proprio per queste escursioni.

Arrivammo in questa graziosa località, in riva ad un bellissimo fiordo e con montagne a picco sul mare, innevate anche in agosto.

Una volta ad Husavik andammo di corsa al molo per prenotare la partenza, ci sono tante agenzie che offrono questa escursione, tutte serie ed affidabili, prenotammo semplicemente da quella che ci fece salpare il prima possibile.

Ci diedero appuntamento 3 ore dopo la prenotazione,  nel frattempo decidemmo di fare una passeggiata per le vie di questa graziosa cittadina.

Tornati al molo per la partenza, si iniziò.

Eravamo un gruppo di 50 persone, viaggiatori proveniente da ogni parte del mondo, pronti a salire su questa imbarcazione abbastanza grande.

Per prima cosa ci diedero le tutte salvagente, erano pesanti e buffe, ma uno strato di vestiti in più non faceva male, la temperatura era intorno ai 6 gradi, e ovviamente in mare aperto sarebbe scesa notevolmente.

Dopo la vestizione, partimmo. La navigazione per andare a largo nel Mar di Groenlandia durò circa un’ora, nella quale la guida in inglese ci elencava alcune curiosità su questi enormi mammiferi. 

L’equipaggio aveva i sonar per capire la giusta locazione dei branchi di balene, 

in quel periodo vengono sulle coste dell’Islanda per l’accoppiamento.

La barca aveva una parte al coperto, ma stavamo tutti fuori, ognuno nel suo angolo a ridosso dell’acqua, pronti al fatidico incontro, l’attesa iniziava a farsi sentire.

Arrivò il tanto atteso momento, la guida dal megafono urlò “WHALES!” 

Ci girammo tutti e vedemmo a circa 10 metri da noi il famoso ed enorme soffio che emettono nel momento della risalita in superficie. Subito dopo la vedemmo saltare in aria, si girò su se stessa e con un potente  impatto rientrò in acqua. 

Sulla barca calò il silenzio, lo stupore era fuori ogni immaginazione, ma il bello doveva ancora iniziare, nelle due ore successive fu un continuo! 

Ne avevamo intorno circa 6-7, che ci giravano intorno incuranti della nostra presenza, entravano ed uscivano dall’acqua e ad ogni loro impatto con il mare ci arrivavano litri di acqua addosso, ma non ce ne fregava nulla, lo stupore andava oltre ogni pensiero.

Tutti erano presi dal fotografare, io ne feci solo una e poi spensi la macchinetta. 

Mi volevo assolutamente godere al 100% un’esperienza cosi vera e forte. Cioè vi state immaginando la scena?  In mezzo ad un branco di capodogli, c’erano anche due orche a dirla tutta! L’avvistamento proseguì per circa 3 ore, una meraviglia, dopo iniziammo la navigazione per tornare al molo. Durante il rientro ci venne offerto uno snack dolce ed una bevanda calda, mai bevanda fu più apprezzata, si congelava, d’altronde stavamo in pieno Mar di Groenlandia!

Tornammo sulla terra ferma, ma lo stupore era ancora impresso negli occhi di tutti!

Dopo questa magnifica escursioni, la nostra avventura in terra islandese continuò, di giorno tra le meraviglie di Madre Natura, la sera in compagnia dell’Aurora Boreale.

Che pazzesca scoperta che fu quell’isola, da quello anno ci torno appena posso, e non posso che consigliarvelo 😀

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